La clava

C'era una volta,
in quel ridente paese alle porte del Chianti denominato San Casciano in Val di Pesa, l'azienda Stianti.
La famiglia Stianti busso' un giorno alle porte del Comune di San Casciano in Val di Pesa, andò dal sindaco e disse:
“Qui le cose vanno male...... abbiamo bisogno di uno stabilimento diverso.....nella nostra azienda lavorano decine e decine di famiglie della Val di Pesa e se voi amministratori non ci aiutate, non ci venite incontro, NOI CE NE ANDIAMO E TUTTI RIMARRANNO A CASA!!”

Alla fine della favola La famiglia Stianti costruì un nuovo stabilimento, ottenne molti soldi dalla vendita del vecchio, sul quale in molti altri si arricchirono con una grande speculazione edilizia e tutte le famiglie dei dipendenti rimasero a casa senza lavoro perchè la ditta chiuse!!

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C'era una volta,
in quel ridente paese alle porte del Chianti denominato Tavarnelle in Val di Pesa, l'azienda Laika.
L'azienda Laika bussò un giorno alle porte del Comune di San Casciano in val di Pesa (adiacente a Tavarnelle in Val di Pesa) e disse:
“Qui le cose vanno male...... abbiamo bisogno di uno stabilimento diverso.... nella nostra azienda lavorano decine e decine di famiglie della Val di Pesa e se voi amministratori non ci aiutate, non ci venite incontro, NOI CE NE ANDIAMO E TUTTI RIMARRANNO A CASA!!”

Alla fine della favola l'azienda Laika ottenne terreni svenduti, risparmiando centinaia di migliaia di euro e permessi per costruire trecentomila metri cubi di nuovo stabilimento, e con l'attuale crisi del settore camper non vi è ancor granitica certezza del futuro del nuovo stabilimento e dei suoi lavoratori.

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C'era una volta,
in quel ridente paese alle porte del Chianti denominato San Casciano in Val di Pesa, l'azienda Antinori.
La famiglia Antinori busso' un giorno alle porte del Comune di San Casciano in Val di Pesa, andò dal sindaco e disse:
“Qui le cose vanno male...... abbiamo bisogno di uno stabilimento diverso.....nella nostra azienda lavorano decine e decine di famiglie della Val di Pesa e se voi amministratori non ci aiutate, non ci venite incontro, NOI CE NE ANDIAMO E TUTTI RIMARRANNO A CASA!!”

Alla fine della favola l'azienda Antinori ebbe i permessi per costruire il nuovo ed imponente stabilimento, le fu permesso di potersi arricchire con un'operazione edilizia sul vecchio stabilimento ancor prima che il nuovo stabilimento sia terminato, senza la garanzia del mantenimento dell'occupazione ad oggi esistente.

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Il sottoscritto tutte queste favole le ha vissute in prima persona in qualità di consigliere comunale del Comune di San Casciano in Val di Pesa , quando militavo in Alleanza Nazionale.

Tre storie diverse con un chiaro unico denominatore: “L'occupazione usata come clava per ottenere ciò a cui si ambisce (che sia giusto o sbagliato)”.

A quei tempi, soprattutto per il sopracitato motivo, assieme a tutta l'opposizione, ci siamo sempre dichiarati contrari o molto perplessi su tali operazioni esternando chiaramente la non tollerabilità di certi ricatti imposti da coloro che detenevano il coltello dalla parte del manico.

Ma ecco apparire, ai giorni d'oggi, la quarta e piu' importante favola:

C'era una volta,
in quel ridente paese in piena Europa denominato Italia, l'azienda Fiat.
L'azienda Fiat busso' un giorno alle porte degli operai, andò dal sindacato e disse:
“Qui le cose vanno male...... abbiamo bisogno di un nuovo contratto.....nella nostra azienda lavorano decine di migliaia di famiglie Italiane e se voi sindacalisti non ci aiutate, non ci venite incontro, NOI CE NE ANDIAMO E TUTTI RIMARRANNO A CASA!!”

ANCHE SE LA FAVOLA AD OGGI NON E' FINITA L'INIZIO SI DIFFERENZIA DALLE ALTRE SOLO PERCHE' CAMBIA UN INTERLOCUTORE.

FORTUNATAMENTE HO LASCIATO LA POLITICA DA QUANDO E' STATO CREATO IL PDL QUINDI SU QUESTA ULTIMA FAVOLA NON DOVRO' ESPRIMERE ALCUN GIUDIZIO NE' TANTOMENO VOTARE.

PER UNO DI DESTRA COME ME SAREBBE ALQUANTO IMBARAZZANTE DOVER VOTARE COME LA FIOM.

LA COERENZA ME LO IMPORREBBE!!!!